ESPERIENZA MISSIONARIA IN MESSICO

Credo che le parole non saranno mai adeguate per descrivere il tempo di grazia che ho trascorso in questo angolo di mondo. Casa Hogar è stata per me casa fin da subito, un rifugio tranquillo, un porto sicuro – e ho toccato con mano come lo sia anche per i ragazzi che accoglie. L’amore incondizionato delle suore verso di loro, il crescerli come figli è stata una delle testimonianze dell’amore di Gesù più belle che abbia mai visto. Il loro consumarsi per questi piccoli (e anche meno piccoli) e il cercare di rendere la loro quotidianità il più normale possibile è uno dei superpoteri di questa comunità. La dolcezza materna che sprigiona dai loro occhi fa sentire tutti amati, sicuri e protetti.

Incontrare ognuno di questi ragazzi è stato per me come incontrare Gesù. Ho toccato con mano che dove c’è più sofferenza è proprio dove il Signore si fa sentire più vicino, e di conseguenza dove c’è anche tanta gioia, quella vera, quella autentica. Sono rimasta colpita da come i ragazzi mi abbiano dato fiducia fin da subito, è stato un regalo grandissimo. Il semplice stare con loro mentre guardavano un film, giocare insieme, pettinare le ragazze o anche solo servire la colazione sono stati piccoli gesti che mi hanno dato rapidamente accesso al loro mondo, ed è stato un privilegio immenso. Sentirsi chiamare per nome a caccia di un abbraccio o per giocare a carte è uno dei sentimenti più belli che abbia mai provato. Ed è questo che spero di aver dato loro, l’averli fatti sentire amati e speciali, perché per me lo sono come una seconda famiglia. Non si può tornare indietro, non dopo due settimane trascorse insieme a delle anime così belle, così pure.

Ho capito come il semplice stare, alle volte anche in silenzio, sia la cosa più bella che potessi dargli. Ripetere le tabelline, studiare inglese o anche solo sedere accanto a loro mentre facevano i compiti gli ha fatti sentire importanti, visti e amati. Condividere il mio tempo e tutto il mio amore con loro, ecco quello che ho cercato di fare con tutta me stessa nel poco tempo che avevo a disposizione. Tutti gesti che sembrano troppo semplici ma sono quelli che hanno fatto la differenza e che hanno reso la mia partenza così difficile.

Aprirsi all’amore e convivere con il fatto che le situazioni da cui provengono sono estremamente complesse non è stato facile. Me li sono sentita come miei figli fin da subito, avevo il desiderio di proteggerli da tutto e anche in questi giorni dopo il rientro sento ancora le loro voci che mi chiamano in lontananza.

A Casa Hogar ho avuto la conferma che l’amore cambia tutto, perché se hai amore hai tutto quello che devi avere, il resto passa in secondo piano. Penso con una certa tristezza e angoscia a come nella nostra società ci preoccupiamo così tanto di avere, di accumulare e di fare cose che danno beneficio solo a noi stessi senza pensare alla comunità che ci circonda. Trascorrere del tempo qui mi ha aiutato anche a riposizionare il baricentro della mia vita perché è facile scivolare nel tram tram quotidiano e dimenticarsi di assaporare la vita.

Grazie Casa Hogar per avermi accolta e per avermi dato l’opportunità di trascorrere queste settimane insieme ai ragazzi. Rileggo tutti i giorni le lettere che mi hanno scritto e quando mi sveglio al mattino do loro il buongiorno da lontano, come se fossi ancora lì. So che questo è solo l’inizio e che ci rivedremo presto ma grazie per avermi reso parte delle vite di questi ragazzi, mi sento la persona più fortunata del mondo ad averli conosciuti ed ora fanno parte di me e lo faranno per sempre!

Anna Chiapelli